L’approccio focalizzato ai problemi, caratteristico dei trattamenti cognitivo comportamentali è tipicamente di breve periodo e porta ad un riduzione clinica e ad un significativo miglioramento dei sintomi, rispetto ad altre forme di psicoterapia, in sole 10-20 sessioni. Tuttavia, anche per dare una risposta alle esigenze della società odierna, rispetto ai tempi di trattamento, la comunità scientifica ha lavorato per snellire ulteriormente i tempi della terapia cognitivo comportamentale pur conservandone l’efficacia per renderla ancora più efficiente, conveniente e accessibile a tutti. Alcuni approcci utilizzati per aumentare l'efficienza della psicoterapia adottano trattamenti individuali in un formato di gruppo o di auto-aiuto con distribuzione di materiale informativo e biblioterapia, oltre che programmi di terapia assistita da computer via web. Comunque, l'approccio più comune per migliorare l'efficienza della terapia cognitivo comportamentale, è quello di abbreviare i trattamenti esistenti, riducendo il numero di sedute terapeutiche. Non solo questa costituisce la tendenza attuale per dare una risposta pragmatica alle pressioni esterne, ma riflette anche l'assunto fondamentale che una terapia cognitivo comportamentale breve, ma efficace, ha lo scopo principale di identificare e modificare/riorganizzare cognizioni specifiche e comportamenti che sono responsabili del problema presentato. Con il progredire della ricerca nel trattamento cognitivo comportamentale, si sviluppano terapie più potenti che utilizzano solo le tecniche che portano a cambiamenti significativi. Allo stesso modo, ulteriori ricerche hanno individuato più specificamente le probabili cause di particolari disturbi, di conseguenza i trattamenti diventano sempre più mirati alle caratteristiche disadattive che necessitano di un intervento. La brevità ha molti vantaggi evidenti, tuttavia questo approccio può essere svantaggioso in alcune circostanze. L’intervento abbreviato presuppone che l'obiettivo relativo al cambiamento sia chiaramente definito e circoscritto. I pazienti che presentano sintomi più diffusi o con particolari condizioni di presenza di più disturbi contemporaneamente che interferiscono con i programmi direttamente mirati, possono aver bisogno di un trattamento più lungo. L'approccio abbreviata presuppone inoltre che il paziente sia motivato a partecipare al trattamento impegnandosi attivamente nel perseguire i cambiamenti cognitivi e comportamentali previsti. La terapia cognitivo comportamentale breve prevede un maggior onere per il paziente di impegnarsi attivamente nel trattamento sia durante che tra le sessioni. Il paziente si assume molta responsabilità per l'apprendimento necessario del materiale terapeutico, per la pratica di esercizi e delle relative competenze richieste, in maniera più significativa quando tale trattamento è abbreviato. Infine, l’approccio breve richiede che il terapeuta sia in grado di mantenere il paziente focalizzato sugli obiettivi e compiti di trattamento specifici. Ciò richiede al terapeuta la padronanza delle abilità atte a ri-orientare i pazienti rapidamente, pur mantenendo una forte alleanza terapeutica.
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