L’apprendimento è un’attività sia comportamentale, sia cognitiva, che avviene in un ambito sociale e questo significa che lo sviluppo cognitivo avviene anche attraverso il rapporto con altre persone. La maggior parte dell’apprendimento umano è influenzato da fattori ambientali e personali.
I disturbi specifici dell’apprendimento riguardano i ragazzi che presentano significative difficoltà nell’acquisizione e utilizzazione della lettura, della scrittura e del calcolo. La diagnosi di dislessia, disgrafia e disortografia, di discalculia, viene fatta, dallo psicologo, in seguito ai risultati di test specifici per la lettura, la scrittura e il calcolo; a volte ci può essere un’associazione tra deficit (disturbo della lettura e del calcolo). I problemi di apprendimento, ovviamente incidono in modo negativo con gli esiti scolastici e con le attività quotidiane che richiedono l’abilità di leggere, scrivere e fare calcoli. La prevalenza di tali disturbi nella popolazione in età scolare, secondo la maggior parte degli studi, è tra il 2-5%. Tra le cause sono state principalmente indagati i fattori genetici e quelli acquisiti (sofferenza cerebrale precoce, lesioni di varia natura, ritardi maturativi, ecc.). In alcuni casi si può osservare che il disturbo specifico dell’apprendimento si presenta associato ad un disturbo psicopatologico, con importanti implicazioni soprattutto dal punto di vista clinico. Allo Psicologo spesso si presenta questo quadro clinico che può influenzare l’autostima dei ragazzi: il fatto di sentirsi incompetenti nell’apprendere può comportare un sentimento di inferiorità nell’interazione con i coetanei all’interno della classe. Accade molto frequentemente che si verifichino ripetuti insuccessi scolastici, che vengono attribuiti dagli insegnanti e dai genitori ad una mancanza di impegno. In questa prospettiva riveste un ruolo di notevole importanza la definizione degli obiettivi psicologico-educativi differenziati e personalizzati nel processo formativo in base agli specifici disturbi. Vedi: tassonomia degli obiettivi educativi e formativi.
La definizione degli obiettivi educativi e didattici è un’operazione molto complessa, che richiede da parte degli insegnanti un notevole investimento di risorse cognitive e comportamentali, nel quadro più generale dell’inserimento degli obiettivi individuati all’interno dell’intero processo formativo. In stretta relazione con altre figure professionali (psicologo e pedagogista), vengono individuate le diverse fasi del processo formativo ai fini della programmazione. Vedi: tassonomia degli obiettivi educativi.
La terapia Cognitivo Comportamentale è molto utile per prevenire e curare i disagi psicologici nell’ambiente scolastico e familiare collegati ai problemi comportamentali e dell’apprendimento. In particolare, lo psicologo utilizza tecniche che mirano a migliorare le capacità, a modificare il comportamento, aumentando il livello di autostima e la motivazione ad apprendere del soggetto.
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